Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Premesso che: la Provincia di Trento e molti Comuni del Trentino hanno assunto l’impegno di sostenere una strategia di incentivazione della mobilità sostenibile per un miglioramento della qualità dell’aria, per educare alla sostenibilità e alla cittadinanza attiva, promuovendo una consapevolezza critica nei confronti dei comportamenti individuali e sociali che influenzano la salute delle persone e impattano sull’ambiente; occuparsi di mobilità sostenibile significa parlare di qualità dell’aria, salute e sicurezza, socializzazione delle persone, acquisizione di autonomia, conoscenza del territorio, progettazione partecipata. Le azioni non riguardano esclusivamente la comunità dei bambini e delle famiglie, ma includono l’intero insieme degli stakeholder (scuola, amministrazioni pubbliche, comunità educante, società tutta) chiamati ad attivarsi e collaborare anche nel segno dell’Agenda ONU 2030; a fronte della necessità di contrastare i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico, risulta strategico attuare azioni di mitigazione e di promozione su larga di scala stili di vita più sostenibili nel settore della mobilità, compresi i percorsi casa-scuola-casa, anche al fine di formare cittadine e cittadini consapevoli; il mobility manager scolastico, introdotto dalla Legge n. 221/2015 (art. 5, comma 6), è il manager della mobilità che ha il compito di “organizzare e coordinare gli spostamenti casascuola-casa del personale scolastico e degli alunni; mantenere i collegamenti con le strutture comunali e le aziende di trasporto; coordinarsi con gli altri istituti scolastici presenti nel medesimo comune; verificare soluzioni, con il supporto delle aziende che gestiscono i servizi di trasporto locale, su gomma e su ferro, per il miglioramento dei servizi e l’integrazione degli stessi; garantire l’intermodalità e l’interscambio; favorire l’utilizzo della bicicletta e di servizi di noleggio di veicoli elettrici o a basso impatto ambientale; segnalare all’ufficio scolastico regionale eventuali problemi legati al trasporto dei disabili”; il cit. art. 5, comma 6, della legge 221/05 stabilisce che il Ministero dell’Istruzione avrebbe dovuto approvare, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore, specifiche linee guida per favorire l’istituzione in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nell’ambito della loro autonomia amministrativa ed organizzativa, della figura del mobility manager scolastico, “scelto su base volontaria e senza riduzione del carico didattico, in coerenza con il piano dell’offerta formativa, con l’ordinamento scolastico e tenuto conto dell’organizzazione didattica esistente”; lo scorso novembre, con sei anni di ritardo, il Ministro dell’Istruzione ha adottato tali linee guida che contengono a) gli obiettivi perseguiti con l’istituzione del mobility manager scolastico, b) la modalità di designazione del mobility manager scolastico da parte del dirigente scolastico che per tale ruolo deve individuare un “docente che manifesti disponibilità ad assumere l’incarico” e c) gli strumenti per favorirne l’istituzione e lo svolgimento dei compiti; i ritardi del Ministero e le difficoltà organizzative rischiano di compromettere l’efficacia dell’azione dei mobility manager all’interno delle scuole della provincia, che andrebbero adeguatamente supportati nei percorsi di formazione. il Consiglio della Provincia autonoma di Trento a contribuire, d’intesa con i Comuni Trentini, a rendere pienamente operativi i mobility manager scolastici attraverso l’organizzazione di adeguati percorsi di formazione.
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LUCIA COPPOLA |
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